Alla mia nonnina

Alla mia nonnina: "C'è una poesia nel tempio, incisa nella pietra, intitolata "la mancanza". Ci sono solo tre parole ma il poeta le ha cancellate perché la mancanza non si può leggere, si può solo avvertire "

martedì 16 novembre 2010

Orgoglio e pregiudizio

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen

resta come sempre uno dei miei romanzi preferiti. A qualcuno a prima vista potrebbe sembrare un'opera scritta per le donne dell'ottocento annioate e desiderose di vivere una storia d'amore a lieto fine, ma la scrittrice ha un talento ed un senso critico che vanno al di la' del comune sino ad arrivare ad intaccare quelle che ormai si erano consolidate come convenzioni sociali dal tenore rigido e severo. Sposare una persona di rango inferiore, la cui famiglia non possedeva che poche sterline di rendita, della cui madre non poteva non vergognarsi per la eccessiva spontanietà e grossolanità delle maniere, delle cui sorelle era piu' evidente la civetteria che il decoro o le maniere, non poteva non costituire un affronto ai dettami della buona societa' ed alle imposizioni di una parente di alto lignaggio.
Elizabeth rimane l'eroina preferita tra i romanzi di Jane Austen, caparbia, ironica, orgogliosa e dolce allo stesso tempo, affronta il divenire delle situazioni con stoica solitudine, lasciandosi trasportare da sentimenti mutevoli che si trasformeranno da antipatia ad odio a perdono ad amore dolce e romantico. Elizabeth :" Gli uomini o sono vigliacchi o sono stupidi, e se sono amabili si lasciano condizionare tanto da non essere consapevoli di se... "....
"Solo il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui morirò zitella..."
Mr Darcy: Se i vostri sentimenti sono gli stessi di Aprile ditelo ora. Il mio affetto ed i miei desideri sono immutati. Ma una Vostra parola mi farà tacere per sempre. Se invece i Vostri sentimenti fossero cambiati devo dirvelo… Mi avete stregato anima e corpo e Via amo, Vi amo, Vi amo e d'ora in poi non voglio più separarmi da voi."
La mia stima una volta perduta è perduta per sempre. (Mr. Darcy)
Rimane indiscutibilemnte uno dei mei personaggi preferiti il padre di lizzy che con sarcastico Humor inglese afferma delle tristi verità o si burla della moglie e dei suoi poveri nervi, vecchi compagni con cui condivide l'esistenza ormai da tanti anni.
Un libro da leggere e rileggere e se proprio non vi piace leggere guardate il film!

giovedì 4 novembre 2010

Ragione e sentimento
(titolo originale: Sense and Sensibility) è un romanzo scritto da Jane Austen e pubblicato per la prima volta nel 1811 con lo pseudonimo di "Una Lady". Il testo è stato più volte rimaneggiato e adattato per testi televisivi e cinematografici. Una tra le più note riedizioni è quella di Ang Lee del 1995. In Italia il libro è stato a volte pubblicato anche con il titolo di Senno e sensibilità.

Il libro ebbe un enorme successo: testimonianza di ciò è il fatto che fu tradotto in francese già nel 1815, quando la scrittrice era ancora in vita.

Jane Austen scrisse la prima stesura di Elinor and Marianne (in italiano "Elinor e Marianne", poi rinominato "Ragione e Sentimento") in forma epistolare più o meno intorno al 1794, quando aveva circa 19 anni. Durante la sua adolescenza aveva già scritto molti racconti, ma Elinor and Marianne fu il suo primo romanzo vero e proprio. La trama tratta del contrasto tra la ragione di Elinor e l'emotività di Marianne, un rapporto vagamente basata sul rapporto tra l'autrice e sua sorella maggiore, Cassandra, che nella realtà prende le caratteristiche della razionale Elinor, mentre Jane quella dell'emotiva Marianne.

Il romanzo è chiaramente un tentativo di difendere il senno e il ritegno di Elinor, e in misura minore anche una parodia del romanzo romantico che andava molto di moda negli ultimi anni del 1700. Tuttavia, il modo in cui le due sorelle vengono esaminate è complesso e multisfaccettato. La biografa Claire Tomalin sostiene che Ragione e sentimento, in qualche modo, nasce con una struttura traballante perché ad un certo punto del romanzo, la Austen non è più certa su chi dovesse prevalere tra ragione e sentimento.[1]

Marianne è dotata di molte qualità: intelligenza, talento musicale, sincerità e la capacità di amare profondamente. Willoghby, con tutti i suoi difetti, continua ad amare ed apprezzare Marianne. Per questo motivo, alcuni lettori trovano il matrimonio finale di Marianne con il Colonnello Brandon un finale insoddisfacente. [1] Tuttavia il finale è coerente con i temi del romanzo: la sorella razionale sposa il suo vero amore oltre lunghi ed impegnativi ostacoli alla loro unione, mentre la sorella emotiva trova la felicità in un uomo che all'inizio non amava, ma che costituisce una scelta ragionevole e soddisfacente per un marito.

Il romanzo rappresenta la sottile ironia della Austen al suo meglio, con molti divertenti passaggi sui Middleton, i Palmer, la signora Jennings e Lucy Steele.
Il suo stile non ha eguali... ironia sottile, periodare ineguagliabile!
I may not to be a lion, but I'm a lion's cub and I have a lion's heart.

Elizabeth I

(Posso non essere un leone, ma sono un cucciolo di leone e ho un cuore da leone)

Dalle stesse sue parole non possiamo non evincere il carattere forte ed orgoglioso di colei che viene ricordata come in assoluto la vergine regina. Elisabetta I succede ben presto alla sorella trovando un regno dissestato economicamente, politicamente diviso in contrastanti fazioni animate piu' dalla sete di potere che dai loro ideali. Un regno dove la religione fa nello stesso tempo da collante e da elemento disgregatore di un regno che sta ancora prendendo forma, sotto le mire espansionistiche della Spagna e minacciato costantemente dalla Francia. Una donna, lei è solo una donna continuava a sentirsi ripetere la regina, avrebbe dovuto sposarsi per regnare, avere un erede e conferire tutti i suoi poteri al marito. Ma sposare chi? uno straniero come aveva fatto la sorella per aizzare di nuovo lo scontento popolare? "In questo regno ci sara' una sola regina e nessun padrone" così sentenzio' in una riunione del consiglio e liquido' l'argomento del matrimonio. Benché' per ragioni di opportunità' politica non mancassero ne corteggiatori, ne' alleanze, la regina risollevo' nel suo lungo regno le sorti del paese dando vita a quello che viene comunemente definito il periodo elisabettiano, ricco di cultura, sfarzo, moda ed innovazioni religiose. Le continue decapitazioni, esecuzioni ed incarcerazioni nella Torre, (la stessa Maria Stuart regina di Scozia fu fatta decapitare), furono dettate nonostante il movente religiose dalla necessità non di reprimere il fervore cattolico di quella parte del popolo che voleva riavvicinare l'Inghilterra al Papa, ma dalla considerazione che bisognasse colpire con forza i traditori della corona, i nemici della regina.
L'autrice anche in questo libro si distingue per l'onestà' ricostruttiva della vicenda ed il rigore di uno scrupoloso ricercatore storico. Per chi in ogni caso non è amante della lettura ci sono sempre da guardare i due film sulla regina con Cate Blanchett "Elizabeth" e "Elizabhet the golden age"....

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=46887