Alla mia nonnina

Alla mia nonnina: "C'è una poesia nel tempio, incisa nella pietra, intitolata "la mancanza". Ci sono solo tre parole ma il poeta le ha cancellate perché la mancanza non si può leggere, si può solo avvertire "

martedì 21 settembre 2010

La mano di fatima

Ieri ho appena terminato La mano di Fatima di Ildefonso Falcones... circa 900 pagine avvincenti ambientate nella Spagna del sud tra il 1540 ed il 1610. Al di la' della trama che vede come protagonista in un turbinio di vicende quasi boccacciane di alterna fortuna il morisco Hernando Ruiz da Silva, cristiano nuovo di Juviles, il romanzo si presta ad una molteplicità di interpretazioni data la sua natura di novella storico - religiosa. Ed in effetti ciò che mi ha colpito di piu' è stata non tanto la trama quanto gli spunti di lettura e di ricerca, riflessione che un libro come questo può suscitare. Indipendentemente dal fatto che la trama possa piacere o meno o addirittura essere in alcuni punti lievemente lenta, sicuramente il punto focale di un testo deve essere la sua capacità di motivare il lettore ad effettuare delle considerazioni e delle ricerche collaterali, che in questo caso senza dubbio scorrono senza argini. La lotta tra l'ideologia cristiana e quella musulmana si pone al centro del romanzo, un tema attuale e vivo che ci fa considerare come quando si parla di fondamentalismo religioso in realtà non bisogna pensare solo e semplicemente all'islam ma anche al cristianesimo che ad alterni periodi si macchia di gravi atrocità quanto quelle che in nome di altre religioni sono state compiute. I moriscos spagnoli nel corso del 1500 vengono massacrati, perseguitati, bruciati e arsi al rogo fino alla completa espulsione dalle province spagnole per patire nel corso del secolo la schiavitù' e i soprusi che vengono compiuti in nome del Dio della carità e della misericordia. Allora se di tolleranza si vuol parlare bisogna porsi in modo davvero autocritico ed umile nei confronti della diversità ieri come oggi. Come questo esempi di persecuzione nei confronti degli eretici ve ne sono stati tantissimi nel corso della storia a partire dal IV secolo d. C. ad Alessandria d'Egitto dove i cristiani uccidono e scacciano i pagani, gli idolatri, arrivano persino a bruciare la biblioteca di Alessandria d'Egitto e si accaniscono come belve su Ipazia, grande matematica, astronoma e filosofa, trascinandone le membra per la città e poi dandole al rogo come descrive lo stesso Toland John nel suo libro (oppure per chi non è amante della lettura basta guardare il film Agorà). O ancora per citare un altro esempio si pensi alla strage degli ugonotti durante il regno di Caterina dei Medici regina di Francia.
altro punto a favore del libro è l'avermi introdotto alla conoscenza della religione islamica, degli usi abitudini e custumi di un popolo di cui non conoscevo molto e di aver quanto meno cercato di collegare sottilmente le due religioni attraverso la figura della vergine Maria o Maryam che ricopre un ruolo fondamentale per tutti i credenti. Perche' il libro si chiami La mano di fatima questo lo lascio alla vostrà curiosità. Vi dico solo che è un simbolo antichissimo ed un gioiello....

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