Alla mia nonnina

Alla mia nonnina: "C'è una poesia nel tempio, incisa nella pietra, intitolata "la mancanza". Ci sono solo tre parole ma il poeta le ha cancellate perché la mancanza non si può leggere, si può solo avvertire "

giovedì 2 settembre 2010

"La donna col vestito verde" di Stephanie Cowell

Quante volte abbiamo visto un dipinto di mensieur MONET e ci siamo fermati ad ammirane le pennellate, la bellezza sorprendente e la naturalezza, la sua capacità di cogliere l'attimo, lo sbrilluccichio della luce sulle superfici che dura solo un'istante e per questo eterno ed irripetibile. Ma chi era Monet e cosa lo spingeva a dipingere? Come era il suo carattere e quali sogni aveva quando da ragazzo si è trasferito a Parigi contro il volere del padre per vivere alla bohemiene insieme ai Suoi fratelli pittori, Pissaro, Bazille, Degas, Manet, Beguine, il suo mentore e primo maestro.
Il racconto scorre fluente e leggero, immergendoti nell'atmosfera sognante e burrascosa della Normandia, di Parigi, di le Havre, ma soprattutto nella nascita di una scintilla d'amore, la visione di Camille Donceaux alla stazione. L'incontro dopo alcuni anni alla libreria, la passione il desiderio, la devozione di Monet per la sua musa tanto da ritrarla continuamente nelle sue opere, da sola, col vestito verde, insieme alla sorella e Bazille nei boschi di Parigi e ancora col figlioletto a passeggio nei campi. Un'amore travolgente struggente a volte sofferto tanto da ritrarla sul letto di morte... un viaggio tra tele pennelli colori profumi rabbia e passione che solo i grandi pittori posso vivere, provare e sentire, trasportandoti all'interno dei dipinti, delle tele, degli occhi di chi osserva con l'immaginazione, la sensazione e lo stupore di un attimo d'eterno.

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